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Il castello Janković e situato nel retroterra di Zara, e dista una ventina di km dalla citta e 2 km in linea d’aria da un braccio di mare chiamato il Mare di Novegradi (Novigrad), in prossimita della recente autostrada che collega il litorale coll’interno del paese.

Si trova accanto alla via medievale, menzionata nelle fonti scritte come Via magna, su una collina i cui versanti ovest e sud scendono in una fertile pianura che l’abbondanza di acqua rende una verde oasi, in contrasto con la costa dalmata, stupenda ma arida.

Questa regione, anche se cosi vicina alle citta dalmate e all’influsso romano, a causa dell’instabilita e degli spostamenti dei confini, ne e rimasta in tutti i sensi distante secoli e miglia, come un mondo a sé ( com’ e descritto nel romanzo Villeggiatura invernale di Vladan Desnica). Questo e testimoniato anche dalla sproporzione tra la straordinaria ricchezza dei siti archeologici e lo scarso numero di edifici superstiti: come se in questo spazio le vestigia della vita potessero conservarsi soltanto sotto terra.

Numerosi scavi archeologici testimoniano sulla vita sviluppatasi in questo territorio nella preistoria, dal paleolitico, attraverso il neolitico e l’eta del bronzo, fino all’eta del ferro.

In questa regione esistono i resti di alcuni importanti centri urbani dell’antichita come Aenona, Varvaria, Asseria, Corinium, e anche all’infuori di questi centri esistevano ville rurali, necropoli e santuari.

Nel medioevo questa regione era attraversata dal confine tra il regno ungarico e la Repubblica di Venezia. Dopo la battaglia di Lepanto (1571), la nuova frontiera veneziano-ottomanna si spinse fino alle porte di Zara. Pare che in questo periodo sia stata costruita la fortezza di confine Sedd-i Islam (baluardo dell’Islam) – da cui proviene il singolare nome dei due paesi limitrofi, Islam Greco e Islam Latino. Secondo alcune fonti, tale fortezza fu distrutta nel 1640, e probabilmente erano sue le fondamenta che si potevano scorgere, prima della guerra recente, presso Islam Latino, ad una distanza di 2-3 chilometri dall’attuale castello.

Dopo la Guerra di Candia, nel 1670, come premio per i meriti acquisiti nelle guerre contro i Turchi, la Repubblica di Venezia assegno il titolo di cavaliere di S. Marco e il feudo a Stojan Janković, capo dei Morlacchi, per facilitargli la difesa della frontiera.

Il castello di Stojan Janković comprende un insieme di edifici destinati ad abitazione e ad uso agricolo disposti su una superficie di 4 500 m2.

L’aspetto odierno e la disposizione degli edifici sono il risultato di piu fasi di costruzione dal XVII al XX secolo. Il complesso, in pianta, ha la forma di un rettangolo irregolare, di dimensioni pari a circa 54 x 80 metri, ed e stato costruito sul posto di un insediamento anteriore. Sulla base del materiale storico, si presuppone che il nucleo piu antico sia costituito dall’edificio chiamato la Torre. Forse, inizialmente, in questo posto esisteva una torre vera e propria, il cui ruolo di fortificazione e stato sostituito da quello abitativo e rurale. Al pianterreno si trova uno spazio chiamato prigione, con una cella sotterranea, coperta da una volta. Sopra la prigione e situata la cucina, anch’essa dotata di copertura a volta. Alla seconda fase costruttiva appartiene il complesso abitativo e di uso agricolo nel suo perimetro piu antico. Consiste nel principale edificio residenziale, dietro al quale si trova il cortile interno, chiuso a ovest e a sud da due ali costituite da edifici rurali. Drante la terza fase, alle parti nord ed est e stata aggiunta una larga fascia di costruzioni che racchiudono sia la piccola corte interna che la grande corte d’ingresso. A questo punto, il nucleo iniziale e le costruzioni della seconda fase sono stati convertiti alla funzione residenziale, e lungo il nuovo muro di recinzione sono stati costruiti fienili, stalle e granai.

Tutti gli edifici sono a un piano, eccetto la residenza principale che ha due piani. La muratura e rustica, eseguita in pietra locale, non lavorata. Le aperture degli edifici hanno semplici cornici di pietra, e i tetti a due spioventi erano inizialmente coperti da lastre di pietra.

Esternamente il complesso e circondato da nord, ovest e sud, da terreni che fanno parte della proprieta: un parco, un frutteto e una pineta, con la cappella di San Giorgio, sepolcro della famiglia, contenente la tomba del celebre scrittore Vladan Desnica. La chiesa, con caratteristiche di stile romanico, e a una navata con abside, di dimensioni 17,54 x 6,9 m; il portale principale e sormontato da una lunetta. Piu in alto si trova una rosetta rustica e sopra di essa si innalza un campanile a vela che contiene una campana di foggia barocca e lo stemma della famiglia Janković.

Questo complesso, con la sua stuttura, non solo rappresenta uno degli esempi di maggior valore dell’archittettura residenziale e rurale del entroterra zaratino, ma e anche uno dei rari esemplari che si sono conservati nell’ interno della Dalmazia.

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